Il figlio della portiera

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donna che succhia un cazzo con le mani di lui che le bloccano la testa per ingoiare la sborraLa signorina Linda è una ragazza bellissima che abita nell’attico del nostro palazzo. Alta, bionda con i capelli lunghi e gli occhi chiari e con un fisico da miss è veramente quello che si dice una strafica.

Quando la signorina Linda va in vacanza o si assenta per qualche giorno chiede a mia madre di annaffiare le sue piante, ovviamente dietro un lauto compenso sotto forma di mancia che la signorina non si dimentica mai di lasciare. Quando passa in portineria per chiedere qualcosa o per dire che se ne va anche mia madre rimane confusa di fronte a tanta bellezza, e la signorina consapevole del suo sex appeal non manca mai di dirigere i suoi sorrisi bianchissimi e abbaglianti verso tutti noi, suoi devoti ammiratori.

Siamo tutti ammaliati dalla signorina Linda, è proprio bellissima.

Devo confessare che in più di un’occasione è comparsa nei miei sogni di maschio adolescente, e con sommo godimento ho sempre portato a termine delle sedute di masturbazione accesissima pensando al suo culo meraviglioso ed alla sua bella fica bionda sotto le mutandine di seta (che sicuramente avrà). Ogni dettaglio del suo corpo è legato alla mia immaginazione, visto che Linda è sempre vestita in modo irreprensibile e molto elegante.

Nessuno sa esattamente che lavoro faccia, si mormora che sia laureata, ma esattamente qual è la sua occupazione, cosa fa per mangiare nessuno di noi lo sa.

Oggi la signorina Linda è passata in portineria a dire a mia mamma che si assenterà per 3 o 4 giorni e che desidererebbe che qualcuno andasse nel suo appartamento ad annaffiare le piante. Mia mamma però domani andrà da sua sorella (la zia Paola) e quindi il malcapitato di turno sarò io.

Il giorno dopo mi sono alzato molto presto, era ancora buio, e mi sono recato su all’attico per innaffiare queste benedette piante. Prendo il mazzo di chiavi per le emergenze e con l’ascensore salgo su all’ultimo piano. Una volta aperta la porta sono rimasto sorpreso di trovare una casa molto simile alla sua proprietaria, molto elegante e accogliente. Ho iniziato a fare il giro della zona giorno, azalee, ficus e tronchetti hanno avuto la loro razione di acqua. Stavo per uscire quando preso dalla curiosità ho pensato di dare un’occhiata alla zona notte. Senza toccare nulla mi sono detto, solo un’occhiatina per alimentare le mie prossime sedute…

Mi avvicino alla camera da letto e socchiudo la porta, nella penombra mi sembra di vedere, no, non è possibile che Linda sia nel letto, nuda, coperta solo da un lenzuolo bianco che le lascia scoperti i seni candidi e leggermente arcuati, con i capezzoli rosa chiaro, come frutta dolce. La sua testa è appoggiata sul cuscino con i lunghi capelli biondi all’indietro, rimane scoperto il collo da un lato e l’orecchio tenero e rosa. Mentre la guardo un’erezione da record mi esplode nei pantaloni. Sono immobilizzato, inizio a sudare, la mia bocca si riempie di saliva, mi gira la testa.

Mi muovo senza volerlo, il mio corpo non obbedisce al mio cervello, tutto succede come al cinema dove assisto impotente alla scena in cui mi avvicino al letto e inizio a scostare il lenzuolo, senza fare il minimo rumore. Guardare questa dea che dorme è bellissimo. Lei continua a dormire mentre le scopro i fianchi, al centro il tartufo rosa della vulva è contornato da un ciuffetto di peli biondi, le gambe sono lisce e vellutate.

Ho veramente il lenzuolo in mano e l’acquolina in bocca, non so cosa fare.

Va bene metto a rischio la mia intera vita, la mia reputazione, mia madre… d’altronde ho solo 18 anni è normale fare cazzate no?

Mi avvicino, mi accuccio vicino al letto e poso le labbra sul suo fianco. La signorina Linda ridacchia nel sonno e bisbiglia qualcosa come “Andrea sei uno sporcaccione” (ma io mi chiamo Marco), e divarica un poco le gambe. Mi avvicino ancora con le labbra fino a sfiorarle la peluria bionda, un filo di saliva scende sui suoi peli e la bagna, tiro fuori la lingua e comincio ad accarezzarle la fessura e in tutta risposta lei divarica ancora di più le gambe. Riesco ad avvicinarmi meglio, sotto i colpi della mia lingua, la fessa si apre svelando il clitoride rosa scuro, ed un profumo ed un sapore di mare che mi inebriano. Piano mi dico, non svegliarla, coccola la sua fica con la lingua e assaporala tutta. Continuo a leccare con lentezza, tutte le grandi labbra ed il clitoride sempre più scoperto. So che le donne godono da lì me lo ha confessato un’amica quando mi ha chiesto di fare sesso. E così con tutto il mio impegno, le massaggio il clitoride e con la lingua le lecco le grandi labbra e le piccole labbra come se fosse un gelato, con la lingua aperta e morbida. Continuo per diversi minuti, e non so se riuscirò a controllarmi ancora per molto. Il pensiero di entrare nei suoi sogni e di farla godere mentre fluttua nell’ignoto mi dà un brivido lungo la schiena.

E’ incredibile, io Marco il figlio della portiera con la lingua infilata tra le gambe della donna più bella che abbia mai visto, non lo dirò a nessuno, conserverò questa immagine di lei nuda con le gambe aperte davanti a me come una cosa preziosa da non condividere.

Mi sembra di sentire un fremito, lei è calda e tanto bagnata, forse sta per venire, devo fermarmi.

Se arriverà all’orgasmo mentre sono qui potrebbe svegliarsi, ed io non voglio che trovi uno sconosciuto accucciato sul suo letto che la sta leccando come un cane in calore. Certo mi piacerebbe che lei fosse cosciente… ma una donna così non accetterebbe mai di farsi anche solo sfiorare, da un ragazzino sbarbato come me. Figuriamoci se vorrebbe fare sesso con un adolescente in preda ai suoi istinti guidati da una tempesta ormonale.

Basta devo andare.

A malincuore raccolgo tutte le mie forze e mi stacco da quella fonte di vita. Nella bocca ho il suo sapore, sono stordito, ma in maniera silenziosa mi allontano e non so come riesco ad uscire dall’appartamento. In ascensore mi guardo allo specchio per capire se sono veramente io o se sto sognando.

Ma è tutto vero. Quando arrivo al piano terra mi rifugio in casa e scappo nella mia camera. Quando sono sdraiato sul letto ripercorro mentalmente tutti i passaggi della mia avventura, soprattutto quello che è successo dopo che ho aperto la porta della camera da letto. Il mio cazzo è ancora duro come il marmo, e ho bisogno di sfogarmi così penso di farmi una sega ma sono talmente eccitato che appena dopo un paio di colpi vengo come un fiume in piena.

Mi addormento come un sasso.

E’ inutile dire che nei miei sogni compare sempre lei, nuda e sexy. In un sogno mi invita addirittura ad andare a casa sua… come sono stupido! E’ ufficiale: il sesso mi dà alla testa.

A distanza di un paio di giorni la signorina Linda si affaccia alla guardiola e si mette a chiacchierare con mia madre, la ringrazia per avere innaffiato le piante e le lascia 20 euro di mancia.

Mia madre le sorride e le spiega che questa volta non è stata lei ad occuparsi delle sue piante ma suo figlio Marco; nel mentre io ignaro di tutto stavo passando di lì e mia madre mi chiama dicendo che la signorina ha lasciato una mancia per me, che ho fatto molto bene il mio “lavoro”. Io naturalmente divento rosso come un peperone, e riesco a balbettare un prego, si figuri.

La signorina Linda mi guarda attentamente, e mi sorride, dicendo che mi sono fatto proprio un bel ragazzo.

Io vorrei sprofondare, ma cerco di rimanere impassibile mentre mia madre gonfia il petto inorgoglita.

Mia mamma come al solito non la smette più di chiacchierare, parla di me e di quanto sono bravo ma ribadisce che avrei proprio bisogno di ripetizioni di letteratura visto che quest’anno avrò l’esame di maturità.

La signorina Linda sorride, e le comunica che può darmi lei delle ripetizioni visto che è laureata in letteratura.

Si mettono d’accordo sugli orari, e così domani pomeriggio la signorina Linda mi aspetta in casa sua dalle 15.00 alle 18.00. Mia mamma dice che forse tre ore sono troppe. Ma Linda mi guarda e dice a mia madre che per il lavoro che c’è da fare con un ragazzo giovane le ore non sono mai troppe, bisognerà “sondare il terreno” ed iniziare dalle basi.

Poi mi fa l’occhiolino sorridendo e dice che mi aspetta domani alle tre.